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Massimo Rossetto: 40 anni d’amore per l’arte bianca

Il pizzaiolo stellato friulano raggiunge un importante traguardo: quarant’anni di attività

Pizzaiolo nonché titolare di Quelli dell’isola, in via Pedemontana 59 a Polcenigo (Pordenone), appassionato di impasti e l’entusiasmo di chi non smetterebbe mai di tenere le mani in pasta. Massimo Rossetto comincia il suo mestiere nel 1984 presso La passeggiata, l’allora ristorante di famiglia, e a distanza di quattro decenni non smette di amare il suo lavoro.
La passione per l’arte bianca è così forte e contagiosa che, oggi, coinvolge la sua intera famiglia. Addirittura, nel menù della pizzeria Quelli dell’isola c’è una pizza che si chiama Leo, in onore di suo figlio Leonardo, che è anche una delle più apprezzate dai clienti.

La storia

Tutto comincia quando il padre di Massimo si ammala e c’è bisogna di dare una scossa all’attività per evitarne la chiusura. Così, il pizzaiolo stellato propone al genitore di iniziare a proporre ai clienti delle pizze diverse dal solito: dalla forma ovale. L’iniziativa ha successo, tanto che per undici anni Massimo lavora alla Passeggiata e nel frattempo partecipa ad alcuni concorsi dedicati ai professionisti dell’arte bianca. Nel 1995, egli lavora come dipendente al Western House, una birreria, pizzeria e paninoteca ad Aviano dove lavora per tre anni e non può più realizzare le pizze ovali. Tale limitazione non lo abbatte, anzi. Negli anni successivi, egli sperimenta sempre nuovi impasti fino ad arrivare alla situazione attuale: ben ventisette impasti complessivi. Nel corso dei quarant’anni di carriera non sono mancati i colpi di scena, raccolti anche in un libro autobiografico: La pizza mi ha salvato la vita.

I passi verso il successo

Nel 1999 Massimo Rossetto apre, insieme alla madre, la prima attività in proprio: Gastronomia La Passeggiata. Dopo due anni essi si trovano a dover chiudere l’attività per motivi familiari e Massimo ritorna a lavorare come dipendente in alcune pizzerie della provincia. Tra queste, egli ricorda presso Al Faro di Polcenigo dove gli consentono di fare i suoi impasti alternativi con ingredienti di stagione. Quest’esperienza dura circa cinque anni e termina nel 2016, quando Massimo Rossetto e sua moglie inaugurano L’Isola, che è il trampolino di lancio per il suo successo.

Quelli dell’isola

Soltanto la pandemia da Covid-19 del 2020 riesce a mettere in stand-bye i loro progetti. La coppia, infatti, viene identificata con il marchio L’Isola. Così, dopo la chiusura del locale e un periodo da dipendente, Rossetto e sua moglie inaugurano il locale Quelli dell’isola per la gioia di numerosi clienti affezionati della precedente attività. Qui, il pizzaiolo friulano ritrova i suoi spazi e finalmente può dare sfogo alla sua creatività, sempre con il supporto di sua moglie e del piccolo “Leo”. Il nome dell’attuale pizzeria è legato a quello della precedente. Un successo che continua, come dimostrano i riconoscimenti da parte della Guida Stellata Peperoncino Rosso.

Il suo punto di forza? Gli impasti alternativi

Già nel 1996 egli realizza degli impasti alternativi. I primi li crea tra le mura domestiche. Ogni volta che lo propone a un datore di lavoro la risposta è negativa o comunque non lo soddisfa del tutto.
Questo lo porta a voler avviare un’attività in proprio dove poter concretizzare le sue idee e sfornare delle pizze innovative. L’avventura presso L’Isola, con novanta posti a sedere, gli consente di far conoscere a un certo numero di persone la sua idea di pizza. Gli impasti colorati, con le tonalità di ingredienti freschi e di stagione, e i sapori mai usuali diventano il suo elemento di riconoscimento.
Con l’apertura di Quelli dell’isola i coperti aumentano, essendoci circa cento posti soltanto all’esterno, e ritornano i sette impasti settimanali come quelli allo zafferano e al mirtillo. Uno dei più particolari è quello con tre ingredienti: rapa rossa, curry e menta.

Le pizze di successo

In quarant’anni ne ha sfornate di pizze, talmente tante da arrivare alle cento dell’attuale menù. Inoltre, chi vuole mettere alla prova le doti creative di Rossetto può optare per la Pizza Fai Tu, dove gli ingredienti e l’impasto sono scelti direttamente dal pizzaiolo. Dopo quarant’anni di attività, egli ama sempre sorprendere il cliente anche con iniziative particolari come il Menù Pizza, introdotto a marzo, completamente a base di pizza: dall’antipasto al dolce.

Storicamente la pizza a cui è più legato è la Principessa, una pizza a forma ovale su cui è disegnata una dama grazie all’utilizzo di diversi ingredienti. I capelli, ad esempio, sono realizzati con la rucola. Anche la pizza Albero, che nasce nel 1987, è uno dei suoi cavalli di battaglia, condita con: pomodoro, mozzarella, spinaci, asparagi, melanzane e wurstel.
La Leo, citata in precedenza, è realizzata con: impasto ai funghi porcini, ripieno di radicchio, mela e rabiola al tartufo, nei calzoncini laterali. Nella parte centrale della pizza Leo invece c’è: un misto funghi, gorgonzola e porro. Inoltre, a fine cottura vengono aggiunti: speck di cervo e glassa di mele. Se a tutto questo si aggiunge l’attenzione al beverage, dove per ogni impasto viene proposto un determinato tipo di birra, è facile intuire quanto l’esperienza gustativa sia completa.

I riconoscimenti

Nei suoi quarant’anni di attività non sono mancati i premi. Il primo arriva nel 1987, quando a soli quindici anni si classifica terzo in una competizione locale con la pizza Massimo: base di mozzarella, verdure di campo, bruscandoli, peverel e crisol. L’anno successivo, al Campionato nazionale di Rovigo Massimo Rossetto arriva sul secondo gradino del podio mentre nel 1993 partecipa dl Campionato mondiale della pizza di Parma. Dopo circa vent’anni, egli riceve nel 2020 il titolo di Eccellenza da parte della Guida Peperoncino Rosso. L’anno successivo arriva la prima stella e nel 2022 raggiunge le ambite 2 Stelle. Nel 2023, la bacheca si arricchisce con il Best Award di Pizza Expert e nel mese di maggio del 2024 arriva la conferma delle 2 Stelle Peperoncino Rosso.

In questi quarant’anni il suo stile, così come il suo palmares, si è evoluto ma ciò che rimane costante è la grande dedizione al lavoro e il legame con i prodotti del territorio, che egli seleziona personalmente. Passione, creatività e autenticità fanno la differenza e lo collocano tra i migliori pizzaioli d’Italia. La sua fama va oltre il settore dell’arte bianca come dimostrano i recenti complimenti da parte del presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, a Massimo Rossetto per la conferma delle 2 Stelle Peperoncino Rosso nel 2024. Un riconoscimento che ribadisce l’importanza di Massimo Rossetto per il suo territorio e che lo gratifica per l’impegno profuso in quarant’anni di attività nel settore dell’arte bianca.

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Informazioni su Claudio Ianniello

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